mercoledì 12 dicembre 2007
Vedere on-line : The deadly face of Muslim extremism par Tarek Fatah et Farzana Hassan, National Post, le 12 décembre 2007 (‘La parte mortale dell’Estremismo islamico’, di Tarek Fatah e Farzana Hassan, National Post, 12.12.2007)
Tarek Fatah (nota 1.) e Farzana Hassan del Congresso Islamico del Canada (Canadian Muslim Congress) denunciano l’Estremismo islamico e invitano a lanciare, in memoria della giovane Aqsa Parvez, una sfida a tutti coloro che propagano nelle moschee un messaggio che conduce alla Rabbia e alla Follìa.
Traduciamo un Commento pubblicato oggi nel National Post, da Tarek Fatah e Farzana Hassan:
La morte tragica di un'adolescente di Mississauga in Ontario, presumibilmente per mano del suo proprio padre islamico tradizionalista, ha causato delle ondate di shock nel Mondo. I canadesi sono giustificati se sollevano delle preoccupazioni in merito al sapere se ciò è un segno dell’aumento del Fondamentalismo islamico nel loro proprio vicinato.
Aqsa Parvez, un’adolescente di 16 anni ribollente di vita, amata dai suoi amici e compagni alla Applewood Heights Secondary School, cercava solo di essere sé stessa, aspirava solo ad un’Adolescenza normale in mezzo al ricco mosaico culturale canadese. Suo padre è stato accusato di omicidio, e suo fratello d’ostruzionismo, tanto è vero che una giovane vita è stata soffocata, probabilmente in nome dell’onore e dell’Islam.
Gli islamici radicali si considerano come responsabili, in ultima analisi, del comportamento delle donne. Questa prospettiva è radicata nell’Ethos medioevale, che tratta le donne come delle non-persone, incapaci di decidere per proprio conto quello che devono indossare, dove devono andare, e quello che devono realizzare nella vita. Se il loro comportamento è considerato come contravvenente a questa prospettiva religiosa austera, esse sono sempre sottomesse a dei brutti trattamenti.
L’hijab in particolare è divenuto una questione spinosa nelle famiglie islamiche. È stato elevato ad una sorta di “sesto pilastro dell’Islam” presso le Sette militanti. Le giovani adolescenti si fanno spesso predicare in merito alle Virtù dell’hijab, da parte dei membri della loro famiglia. Una volta che hanno raggiunto la Pubertà, conformarsi è considerata come un’esigenza religiosa innegoziabile.
Ciò nonostante, niente di tutto ciò è richiesto nel Corano. Il Corano, parlando in generale della modestia nell’abbigliamento e nell’atteggiamento, non fornisce alcun dettaglio su questa Modestia. Le Scritture lasciano pure spazio all’inosservanza dei Decreti religiosi se le circostanze sono inadatte alla loro osservanza.
Il Corano esorta alla Compassione verso i genitori, ai Custodi e ai Tutori delle giovani donne. Ciò nonostante, alcune famiglie danno piuttosto prova di conformarsi strettamente alla Dottrina o al Dogma, che a sua volta conduce alla Violenza, al Settarismo e all’Intolleranza verso altri modi d’intendere la Fede. Ci sono molte discussioni nella Società canadese sulle Libertà religiose di coloro che scelgono di indossare l’hijab. Sentiamo relativamente poche cose sull’Oppressione delle giovani donne che fanno scelte diverse. E la loro Oppressione in seno alla loro stessa Comunità, o persino in seno alla loro propria famiglia, è raramente formulata come una questione di Diritti umani.
Se sono riconosciuti colpevoli, il padre di Aqsa e il fratello devono ricevere le pene più severe previste dalla Legge. Quanto ai membri del Clero e agli imam delle moschee del Canada che denigrano costantemente le giovani donne che rifiutano di portare l’hijab e le rigettano per “minaccia all’Islam”, hanno bisogno di riflettere sulle conseguenze dei loro sermoni.
Prendiamo, a titolo d’esempio, la moschea di Montréal, che ha recentemente pubblicato sul suo Sito un avvertimento del tipo che se le giovani donne levano il loro velo, essere potrebbero finire per essere violentate ed avere dei “figli illegittimi”. Altri rischi proferiti comprendono “lo stress, l’insicurezza e il sospetto nella mente dei mariti” e “il fomentare i giovani a deviare verso il cammino della Lussuria”.
Come se la minaccia dello stupro e la paura dei figli illegittimi fosse insufficiente, si insegna a delle pre-adolescenti che se levano il loro velo, esse cessano di essere delle islamiche.
« Ritirando il vostro velo, avete distrutto la vostra Fede. Islam significa Sottomissione ad AlLah in tutte le nostre azioni. » Non c’è niente da stupirsi se le giovani donne canadesi si ritirano dai Tornei sportivi piuttosto che ritirare il loro hijab.
Gli islamici hanno bisogno di alzarsi contro questo tipo di Ricatto affettivo e religioso, da parte di imam che propagano i Programmi dell’Arabia Saudita [Islam sunnita] e dell’Iran [Islam shiita] in Canada.
La giovane Aqsa Pervez non tornerà mai più in vita. Ma noi possiamo almeno, in sua memoria, lanciare una sfida a coloro il cui messaggio conduce alla Rabbia e alla Follìa.
Tarek Fatah è l’Autore di ‘Chasing a Mirage : The Tragic Illusion of an Islamic State’ (‘Seguendo un miraggio: la tragica illusione di uno Stato islamico’), che sarà pubblicato da Wiley & Sons, a marzo 2008. Farzana Hassan è l’Autrice di ‘Islam, Women, and the Challenges of Today’ (‘Islam, donne, e le sfide di Oggi’). Entrambi sono membri del Congresso Islamico del Canada (Muslim Canadian Congress).
Nota di Bascule :
Molto poche Organizzazioni islamiche canadesi combattono frontalmente il Radicalismo islamico (tanto moderato che estremista).
MA SOPRATTUTTO: molto poche “fra loro” fanno promozione dei Valori fondamentali del Canada senza il “doppio linguaggio” e con persistenza.
Il Congrès musulman du Canada (Congresso Islamico del Canada, Muslim Canadian Congress) è una delle rarissime Organizzazioni del Paese a farlo.
NOTA
1.) Fatah, Tarek
Da Wikipedia :
Tarek Fatah, 10 novembre 1949.
Fondatore del Congresso Islamico del Canada (Muslim Canadian Congress), egli è anche uno Scrittore, un Giornalista e un Animatore televisivo.
È nato a Karachi in Pakitan, dove è stato Giornalista per il Karachi Sun, e per la Televisione pakistana. All’arrivo del Generale Zia ul-Haq, è fuggito in Arabia Saudita dove è vissuto una decina d’anni. È nel 1987 che è emigrato in Canada e si è installato a Toronto. Si è ingaggiato attivamente nella Politica con il NPD d’Ontario, fino al presentarsi alle Elezioni provinciali nel 1995, senza successo. Ha difeso Bob Rae nella sua corsa alla Presidenza del Partito Liberale del Canada. Perciò, all’elezione di Stéphane Dion, egli ha preso le distanze, denunciando il modo in cui i fondamentalisti religiosi s’infiltrano nel Partito.
Tarek Fatah ha scritto per diverse Pubblicazioni, incluse : TIME Magazine, Toronto Star, National Post e Globe and Mail. È pure Animatore della trasmissione The Agenda presso la TV Ontario. È stato nominato nel 2007, da parte del Magazine Macleans, quale una delle 50 Personalità canadesi la cui Opinione è la più rispettata in materia di Giornalismo e Politica.
Nel 2001, fonda il Muslim Canadian Congress per promuovere un Liberalismo sociale in seno alla Comunità islamica canadese e per difendere la separazione fra la Religione e lo Stato. Questo Organismo ha pure vivamente denunciato il tentativo di introdurre la Shari’a in Ontario e si è pronunciato in favore dei Matrimoni omosessuali. Nel 2006, si ritira dal MCC in ragione delle minacce contro di lui e la sua famiglia.
Tarek Fatah mantiene una posizione paradossale vis-à-vis la Comunità islamica. Ha denunciato Irshad Manji perché, secondo lui, il suo libro conforta coloro che odiano gli islamici. Ha ricevuto una critica simile da parte del Congresso Islamico Musulmano, un’Organizzazione che difende un Islam fondamentalista e che stima che Fatah infanghi l’Islam e attacchi gli islamici.
Tarek Fatah è l’Autore di Chasing a Mirage : The Islamic State or a State of Islam che sarà pubblicato da John Wiley & Sons nel 2008.
Leggete i nostri Commenti sulle ragioni che l’hanno spinto a lasciare il NPD sull’Edizione del 20 luglio 2006 di NOW (édition du 20 juillet 2006 du NOW)
Fonte : Wikipédia
Vedere on-line : The deadly face of Muslim extremism par Tarek Fatah et Farzana Hassan, National Post, le 12 décembre 2007 (‘La parte mortale dell’Estremismo islamico’, di Tarek Fatah e Farzana Hassan, National Post, 12.12.2007)
Tarek Fatah (nota 1.) e Farzana Hassan del Congresso Islamico del Canada (Canadian Muslim Congress) denunciano l’Estremismo islamico e invitano a lanciare, in memoria della giovane Aqsa Parvez, una sfida a tutti coloro che propagano nelle moschee un messaggio che conduce alla Rabbia e alla Follìa.
Traduciamo un Commento pubblicato oggi nel National Post, da Tarek Fatah e Farzana Hassan:
La morte tragica di un'adolescente di Mississauga in Ontario, presumibilmente per mano del suo proprio padre islamico tradizionalista, ha causato delle ondate di shock nel Mondo. I canadesi sono giustificati se sollevano delle preoccupazioni in merito al sapere se ciò è un segno dell’aumento del Fondamentalismo islamico nel loro proprio vicinato.
Aqsa Parvez, un’adolescente di 16 anni ribollente di vita, amata dai suoi amici e compagni alla Applewood Heights Secondary School, cercava solo di essere sé stessa, aspirava solo ad un’Adolescenza normale in mezzo al ricco mosaico culturale canadese. Suo padre è stato accusato di omicidio, e suo fratello d’ostruzionismo, tanto è vero che una giovane vita è stata soffocata, probabilmente in nome dell’onore e dell’Islam.
Gli islamici radicali si considerano come responsabili, in ultima analisi, del comportamento delle donne. Questa prospettiva è radicata nell’Ethos medioevale, che tratta le donne come delle non-persone, incapaci di decidere per proprio conto quello che devono indossare, dove devono andare, e quello che devono realizzare nella vita. Se il loro comportamento è considerato come contravvenente a questa prospettiva religiosa austera, esse sono sempre sottomesse a dei brutti trattamenti.
L’hijab in particolare è divenuto una questione spinosa nelle famiglie islamiche. È stato elevato ad una sorta di “sesto pilastro dell’Islam” presso le Sette militanti. Le giovani adolescenti si fanno spesso predicare in merito alle Virtù dell’hijab, da parte dei membri della loro famiglia. Una volta che hanno raggiunto la Pubertà, conformarsi è considerata come un’esigenza religiosa innegoziabile.
Ciò nonostante, niente di tutto ciò è richiesto nel Corano. Il Corano, parlando in generale della modestia nell’abbigliamento e nell’atteggiamento, non fornisce alcun dettaglio su questa Modestia. Le Scritture lasciano pure spazio all’inosservanza dei Decreti religiosi se le circostanze sono inadatte alla loro osservanza.
Il Corano esorta alla Compassione verso i genitori, ai Custodi e ai Tutori delle giovani donne. Ciò nonostante, alcune famiglie danno piuttosto prova di conformarsi strettamente alla Dottrina o al Dogma, che a sua volta conduce alla Violenza, al Settarismo e all’Intolleranza verso altri modi d’intendere la Fede. Ci sono molte discussioni nella Società canadese sulle Libertà religiose di coloro che scelgono di indossare l’hijab. Sentiamo relativamente poche cose sull’Oppressione delle giovani donne che fanno scelte diverse. E la loro Oppressione in seno alla loro stessa Comunità, o persino in seno alla loro propria famiglia, è raramente formulata come una questione di Diritti umani.
Se sono riconosciuti colpevoli, il padre di Aqsa e il fratello devono ricevere le pene più severe previste dalla Legge. Quanto ai membri del Clero e agli imam delle moschee del Canada che denigrano costantemente le giovani donne che rifiutano di portare l’hijab e le rigettano per “minaccia all’Islam”, hanno bisogno di riflettere sulle conseguenze dei loro sermoni.
Prendiamo, a titolo d’esempio, la moschea di Montréal, che ha recentemente pubblicato sul suo Sito un avvertimento del tipo che se le giovani donne levano il loro velo, essere potrebbero finire per essere violentate ed avere dei “figli illegittimi”. Altri rischi proferiti comprendono “lo stress, l’insicurezza e il sospetto nella mente dei mariti” e “il fomentare i giovani a deviare verso il cammino della Lussuria”.
Come se la minaccia dello stupro e la paura dei figli illegittimi fosse insufficiente, si insegna a delle pre-adolescenti che se levano il loro velo, esse cessano di essere delle islamiche.
« Ritirando il vostro velo, avete distrutto la vostra Fede. Islam significa Sottomissione ad AlLah in tutte le nostre azioni. » Non c’è niente da stupirsi se le giovani donne canadesi si ritirano dai Tornei sportivi piuttosto che ritirare il loro hijab.
Gli islamici hanno bisogno di alzarsi contro questo tipo di Ricatto affettivo e religioso, da parte di imam che propagano i Programmi dell’Arabia Saudita [Islam sunnita] e dell’Iran [Islam shiita] in Canada.
La giovane Aqsa Pervez non tornerà mai più in vita. Ma noi possiamo almeno, in sua memoria, lanciare una sfida a coloro il cui messaggio conduce alla Rabbia e alla Follìa.
Tarek Fatah è l’Autore di ‘Chasing a Mirage : The Tragic Illusion of an Islamic State’ (‘Seguendo un miraggio: la tragica illusione di uno Stato islamico’), che sarà pubblicato da Wiley & Sons, a marzo 2008. Farzana Hassan è l’Autrice di ‘Islam, Women, and the Challenges of Today’ (‘Islam, donne, e le sfide di Oggi’). Entrambi sono membri del Congresso Islamico del Canada (Muslim Canadian Congress).
Nota di Bascule :
Molto poche Organizzazioni islamiche canadesi combattono frontalmente il Radicalismo islamico (tanto moderato che estremista).
MA SOPRATTUTTO: molto poche “fra loro” fanno promozione dei Valori fondamentali del Canada senza il “doppio linguaggio” e con persistenza.
Il Congrès musulman du Canada (Congresso Islamico del Canada, Muslim Canadian Congress) è una delle rarissime Organizzazioni del Paese a farlo.
NOTA
1.) Fatah, Tarek
Da Wikipedia :
Tarek Fatah, 10 novembre 1949.
Fondatore del Congresso Islamico del Canada (Muslim Canadian Congress), egli è anche uno Scrittore, un Giornalista e un Animatore televisivo.
È nato a Karachi in Pakitan, dove è stato Giornalista per il Karachi Sun, e per la Televisione pakistana. All’arrivo del Generale Zia ul-Haq, è fuggito in Arabia Saudita dove è vissuto una decina d’anni. È nel 1987 che è emigrato in Canada e si è installato a Toronto. Si è ingaggiato attivamente nella Politica con il NPD d’Ontario, fino al presentarsi alle Elezioni provinciali nel 1995, senza successo. Ha difeso Bob Rae nella sua corsa alla Presidenza del Partito Liberale del Canada. Perciò, all’elezione di Stéphane Dion, egli ha preso le distanze, denunciando il modo in cui i fondamentalisti religiosi s’infiltrano nel Partito.
Tarek Fatah ha scritto per diverse Pubblicazioni, incluse : TIME Magazine, Toronto Star, National Post e Globe and Mail. È pure Animatore della trasmissione The Agenda presso la TV Ontario. È stato nominato nel 2007, da parte del Magazine Macleans, quale una delle 50 Personalità canadesi la cui Opinione è la più rispettata in materia di Giornalismo e Politica.
Nel 2001, fonda il Muslim Canadian Congress per promuovere un Liberalismo sociale in seno alla Comunità islamica canadese e per difendere la separazione fra la Religione e lo Stato. Questo Organismo ha pure vivamente denunciato il tentativo di introdurre la Shari’a in Ontario e si è pronunciato in favore dei Matrimoni omosessuali. Nel 2006, si ritira dal MCC in ragione delle minacce contro di lui e la sua famiglia.
Tarek Fatah mantiene una posizione paradossale vis-à-vis la Comunità islamica. Ha denunciato Irshad Manji perché, secondo lui, il suo libro conforta coloro che odiano gli islamici. Ha ricevuto una critica simile da parte del Congresso Islamico Musulmano, un’Organizzazione che difende un Islam fondamentalista e che stima che Fatah infanghi l’Islam e attacchi gli islamici.
Tarek Fatah è l’Autore di Chasing a Mirage : The Islamic State or a State of Islam che sarà pubblicato da John Wiley & Sons nel 2008.
Leggete i nostri Commenti sulle ragioni che l’hanno spinto a lasciare il NPD sull’Edizione del 20 luglio 2006 di NOW (édition du 20 juillet 2006 du NOW)
Fonte : Wikipédia
Source: Point De Bascule
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