« Dal Pakistan al Sudan, numerose Società islamiche sono infiltrate da un Razzismo ignobile e omicida. È ora d’abbandonare la nozione da medioevo di un’Inferiorità degli islamici non-arabi rispetto agli islamici arabi. I Paesi arabi e i Dirigenti delle Organizzazioni Non Governative arabe devono denunciare questa Dottrina, che ha condotto alla Discriminazione verso gli islamici di pelle scura nei Paesi con Governo arabo, tanto distanti fra loro come Dubai e il Darfur ».
Tarek Fatah è un Giornalista e Commentatore di Toronto molto conosciuto dai nostri lettori. È l’Autore di « Chasing a Mirage : The Tragic Illusion of an Islamic State» (‘Inseguendo un Miraggio: la tragica Illusione di uno Stato islamico’).
***
Massacrati dai loro. Versione originale in inglese : Slaughtered by their own, di Tarek Fatah, National Post, 27 aprile 2009.
Adattamento francese di Jean-Marc Léger
Dal Pakistan al Sudan, numerose Società islamiche sono infiltrare da un Razzismo ignobile e omicida
Une tchadiana protegge suo figlio dopo essere stata obbligata a fuggire in occasione di un Attacco al suo villaggio da parte dei janjawid. (Marco Di Lauro, Getty Images)
Il testo che segue è un estratto rivisto e corretto di un Discorso pronunciato la settimana passata alla Conferenza Durban 2, a Ginevra.
Mentre mi rivolgo a voi, sono profondamente deluso che la mia collega, Milly Nsekalije, sfuggita al Massacro dei tutsi in Rwanda nel 1994, sia stata impossibilitata a condividere la sua storia con voi tutti. Ragione: agli occhi di certi, è impossibile che lei sia stata vittima di Genocidio, poiché lei è una tutsi non al 100%.
Cosa pensare dello stato del Razzismo nel nostro Mondo dal momento che le stesse vittime di un Genocidio praticano l’esclusione le une delle altre sulla base di una pretesa Purezza di sangue maggiore e in base all’Origine etnica?
E c’è di peggio che l’esclusione dall’Avvenimento del giorno: il fatto che questa esclusione abbia avuto luogo nel quadro di una Conferenza avente per scopo di combattere il Razzismo. Come si vede, abbiamo sovvertito la nozione di Razzismo.
Il Razzismo è più di una divisione fra bianchi e neri, è pure un cancro che pervade le Relazioni fra gente di colore – delle persone che condividono spesso la stessa Religione ma che hanno dei colori di pelle differenti, più o meno bruni o neri.
Questo Razzismo interno, che divora dall’intero i popoli del mondo in via di Sviluppo in Asia e in Africa, è troppo spesso scartato dalle Discussioni sul Razzismo.
Questo pomeriggio, vorrei attirare un po’ l’attenzione su due Genocidi, uno che ha avuto luogo nel 1970/’71, in quello che è ora il Bangladesh, e l’altro che continua nel momento stesso in cui parlo nella regione del Darfur, in Sudan. In questi due casi, la radice del problema si situa presso un Gruppo di islamici che si percepiscono come razzialmente superiori alle loro vittime, comunque loro stesse islamiche. In questi due casi, la Dottrina della Superiorità razziale e la pratica del Razzismo istituzionale, non sono mai state messe in discussione, nemmeno dopo che le orribili conseguenze di questo Razzismo sono state viste da tutti.
Nel 1970, il Paese dove sono nato, il Pakistan, era diviso in due: una parte orientale, Oggi conosciuta sotto il nome di Bangladesh, e una parte occidentale, che è sopravvissuta a una Guerra ulteriore con l’India, che ha dato vita al Pakistan odierno.
Il Pakistan orientale era abitato dai bengalesi, una popolazione a pelle scura che costituiva la Maggioranza, che era messa sotto il Dominio di una Minoranza più chiara, venuta da quello che era il Pakistan occidentale. Nel corso dei primi 25 anni di Storia del Paese, la descrizione razzista dei bengalesi a pelle scura, come Esseri inferiori e incapaci, è divenuta un Dogma, mai rimesso in causa presso la Minoranza dominante. La Cultura dei bengalesi di pelle scura era descritta come non-islamica e influenzata dall’Hinduismo. Ci si prendeva gioco della loro Musica, della loro Cucina, del loro Abbigliamento, e la loro Lingua era proibita, ciò che ha condotto a numerose Proteste e a dei morti nel 1952.
Nel 1970, dopo aver sofferto 25 anni sotto la Dominazione del Pakistan occidentale, la popolazione del Pakistan orientale ha votato per un Partito installato nella sua Regione, e ha ottenuto una netta Maggioranza nel Parlamento nazionale del Paese. Ma poiché la visione razzista che considerava i bengalesi come incapaci di dirigere il Paese, o come traditori della Minoranza a pelle chiara del Pakistan occidentale, è stata avviato un Intervento militare, che ha dato luogo a numerosi Massacri su un periodo di 10 mesi.
Il Massacro dei bengalesi da parte dell’Esercito del Pakistan occidentale è finito solo con l’Intervento dell’India che aveva vinto le Forze armate pakistane, ma centinaia d’Intellettuali, Professori, Poeti, Autori e Pittori bengalesi erano già stati fucilati e massacrati. In totale, 1 milione di islamici erano stati uccisi da altri islamici in una frenesia d’Odio contraria agli Insegnamenti dell’Islam [vedi nota 1.1.] e del Profeta Mohammad [vedi nota 1.1.], di cui l’Autorità religiosa è stata invocata dall’Esercito pakistano.
Si sarebbe potuto sperare che questo Genocidio servisse da messa in guardia. Ma la triste constatazione è che il Razzismo è persistito dappertutto nel mondo islamico nel corso degli anni successivi. Ciò nonostante, tutto il Mondo lo nega, e non soltanto diversi Governi e Nazioni islamici, ma pure numerose Organizzazioni Non Governative e numerosi Gruppi della Società civile.
In Sudan, le Milizie di janjawid e il Governo arabo di Khartum hanno provocato la messa a morte di 500 mila islamici del Darfur, il cui solo sbaglio è d’essere neri e dunque considerati come inferiori dalle Classi dirigenti del Paese.
Il cattivo trattamento dei neri islamici da parte di chi si sente superiore in ragione della loro pelle più chiara, si ritrova lungo tutto il corso della Storia. Solo in Medio Oriente ci si può permettere di dire a un nero « Ya Abdi », che vuol dire « Tu, schiavo ».
Solo la Lega araba poteva scegliere di sostenere il Presidente del Sudan, un uomo incolpato dalla Corte Penale Internazionale per la sua Campagna omicida in Darfur.
È ora d’abbondonare la nozione da Medioevo di un’Inferiorità degli islamici non-arabi rispetto agli islamici arabi. I Paesi arabi e i Dirigenti delle ONG arabe devono denunciare questa Dottrina che conduce alla Discriminazione contro gli islamici a pelle scura nei Paesi a Governo arabo, tanto lontani fra loro come Dubai e il Darfur.
Se siamo incapaci d’autorizzare ad una donna di parlare qui, perché è di sangue misto, allora tutto quello che posso dire è che, per riprendere le parole di Robert Frost: ‘La strada è ancora lunga prima di poterci riposare’.
Vedere anche :
Égypte - Moubarak solidaire du président soudanais génocidaire. Il veut bloquer le mandat d’arrêt de la CPI contre El-Bechir pour crimes contre l’humanité au Darfour (‘Egitto – Moubrak solidale con il Presidente genocidale. Vuole bloccare il Mandato d’arresto della CPI contro AlBashir per Crimini contro l’umanità in Darfur’)
Soudan - Esclavage et nettoyage ethnique au Darfour (‘Sudan – Schiavismo e Pulizia etnica in Darfur’)
Dubaï, la nouvelle Mecque de l’esclavage (‘Dubai, la nuova Mecca dello Schiavismo’)
Tarek Fatah è un Giornalista e Commentatore di Toronto molto conosciuto dai nostri lettori. È l’Autore di « Chasing a Mirage : The Tragic Illusion of an Islamic State» (‘Inseguendo un Miraggio: la tragica Illusione di uno Stato islamico’).
Massacrati dai loro. Versione originale in inglese : Slaughtered by their own, di Tarek Fatah, National Post, 27 aprile 2009.
Adattamento francese di Jean-Marc Léger
Dal Pakistan al Sudan, numerose Società islamiche sono infiltrare da un Razzismo ignobile e omicida
Une tchadiana protegge suo figlio dopo essere stata obbligata a fuggire in occasione di un Attacco al suo villaggio da parte dei janjawid. (Marco Di Lauro, Getty Images)
Il testo che segue è un estratto rivisto e corretto di un Discorso pronunciato la settimana passata alla Conferenza Durban 2, a Ginevra.
Mentre mi rivolgo a voi, sono profondamente deluso che la mia collega, Milly Nsekalije, sfuggita al Massacro dei tutsi in Rwanda nel 1994, sia stata impossibilitata a condividere la sua storia con voi tutti. Ragione: agli occhi di certi, è impossibile che lei sia stata vittima di Genocidio, poiché lei è una tutsi non al 100%.
Cosa pensare dello stato del Razzismo nel nostro Mondo dal momento che le stesse vittime di un Genocidio praticano l’esclusione le une delle altre sulla base di una pretesa Purezza di sangue maggiore e in base all’Origine etnica?
E c’è di peggio che l’esclusione dall’Avvenimento del giorno: il fatto che questa esclusione abbia avuto luogo nel quadro di una Conferenza avente per scopo di combattere il Razzismo. Come si vede, abbiamo sovvertito la nozione di Razzismo.
Il Razzismo è più di una divisione fra bianchi e neri, è pure un cancro che pervade le Relazioni fra gente di colore – delle persone che condividono spesso la stessa Religione ma che hanno dei colori di pelle differenti, più o meno bruni o neri.
Questo Razzismo interno, che divora dall’intero i popoli del mondo in via di Sviluppo in Asia e in Africa, è troppo spesso scartato dalle Discussioni sul Razzismo.
Questo pomeriggio, vorrei attirare un po’ l’attenzione su due Genocidi, uno che ha avuto luogo nel 1970/’71, in quello che è ora il Bangladesh, e l’altro che continua nel momento stesso in cui parlo nella regione del Darfur, in Sudan. In questi due casi, la radice del problema si situa presso un Gruppo di islamici che si percepiscono come razzialmente superiori alle loro vittime, comunque loro stesse islamiche. In questi due casi, la Dottrina della Superiorità razziale e la pratica del Razzismo istituzionale, non sono mai state messe in discussione, nemmeno dopo che le orribili conseguenze di questo Razzismo sono state viste da tutti.
Nel 1970, il Paese dove sono nato, il Pakistan, era diviso in due: una parte orientale, Oggi conosciuta sotto il nome di Bangladesh, e una parte occidentale, che è sopravvissuta a una Guerra ulteriore con l’India, che ha dato vita al Pakistan odierno.
Il Pakistan orientale era abitato dai bengalesi, una popolazione a pelle scura che costituiva la Maggioranza, che era messa sotto il Dominio di una Minoranza più chiara, venuta da quello che era il Pakistan occidentale. Nel corso dei primi 25 anni di Storia del Paese, la descrizione razzista dei bengalesi a pelle scura, come Esseri inferiori e incapaci, è divenuta un Dogma, mai rimesso in causa presso la Minoranza dominante. La Cultura dei bengalesi di pelle scura era descritta come non-islamica e influenzata dall’Hinduismo. Ci si prendeva gioco della loro Musica, della loro Cucina, del loro Abbigliamento, e la loro Lingua era proibita, ciò che ha condotto a numerose Proteste e a dei morti nel 1952.
Nel 1970, dopo aver sofferto 25 anni sotto la Dominazione del Pakistan occidentale, la popolazione del Pakistan orientale ha votato per un Partito installato nella sua Regione, e ha ottenuto una netta Maggioranza nel Parlamento nazionale del Paese. Ma poiché la visione razzista che considerava i bengalesi come incapaci di dirigere il Paese, o come traditori della Minoranza a pelle chiara del Pakistan occidentale, è stata avviato un Intervento militare, che ha dato luogo a numerosi Massacri su un periodo di 10 mesi.
Il Massacro dei bengalesi da parte dell’Esercito del Pakistan occidentale è finito solo con l’Intervento dell’India che aveva vinto le Forze armate pakistane, ma centinaia d’Intellettuali, Professori, Poeti, Autori e Pittori bengalesi erano già stati fucilati e massacrati. In totale, 1 milione di islamici erano stati uccisi da altri islamici in una frenesia d’Odio contraria agli Insegnamenti dell’Islam [vedi nota 1.1.] e del Profeta Mohammad [vedi nota 1.1.], di cui l’Autorità religiosa è stata invocata dall’Esercito pakistano.
Si sarebbe potuto sperare che questo Genocidio servisse da messa in guardia. Ma la triste constatazione è che il Razzismo è persistito dappertutto nel mondo islamico nel corso degli anni successivi. Ciò nonostante, tutto il Mondo lo nega, e non soltanto diversi Governi e Nazioni islamici, ma pure numerose Organizzazioni Non Governative e numerosi Gruppi della Società civile.
In Sudan, le Milizie di janjawid e il Governo arabo di Khartum hanno provocato la messa a morte di 500 mila islamici del Darfur, il cui solo sbaglio è d’essere neri e dunque considerati come inferiori dalle Classi dirigenti del Paese.
Il cattivo trattamento dei neri islamici da parte di chi si sente superiore in ragione della loro pelle più chiara, si ritrova lungo tutto il corso della Storia. Solo in Medio Oriente ci si può permettere di dire a un nero « Ya Abdi », che vuol dire « Tu, schiavo ».
Solo la Lega araba poteva scegliere di sostenere il Presidente del Sudan, un uomo incolpato dalla Corte Penale Internazionale per la sua Campagna omicida in Darfur.
È ora d’abbondonare la nozione da Medioevo di un’Inferiorità degli islamici non-arabi rispetto agli islamici arabi. I Paesi arabi e i Dirigenti delle ONG arabe devono denunciare questa Dottrina che conduce alla Discriminazione contro gli islamici a pelle scura nei Paesi a Governo arabo, tanto lontani fra loro come Dubai e il Darfur.
Se siamo incapaci d’autorizzare ad una donna di parlare qui, perché è di sangue misto, allora tutto quello che posso dire è che, per riprendere le parole di Robert Frost: ‘La strada è ancora lunga prima di poterci riposare’.
Vedere anche :
Égypte - Moubarak solidaire du président soudanais génocidaire. Il veut bloquer le mandat d’arrêt de la CPI contre El-Bechir pour crimes contre l’humanité au Darfour (‘Egitto – Moubrak solidale con il Presidente genocidale. Vuole bloccare il Mandato d’arresto della CPI contro AlBashir per Crimini contro l’umanità in Darfur’)
Soudan - Esclavage et nettoyage ethnique au Darfour (‘Sudan – Schiavismo e Pulizia etnica in Darfur’)
Dubaï, la nouvelle Mecque de l’esclavage (‘Dubai, la nuova Mecca dello Schiavismo’)
Source: Point De Bascule
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